Mentre il 24 aprile 2020 veniva siglato il nuovo protocollo per la Regolamentazione dei Cantieri da parte del MIT e anche la Regione Toscana il 22 aprile ha provveduto ad emanare la propria ordinanza in previsione della riapertura dei cantieri, misura che sarà decisa con successiva emanazione di DPCM da parete del Governo ed eventuali ulteriori Ordinanze o disposizioni regionali.
Riportiamo il Comunicato Stampa della Regione Toscana.
Misure più stringenti contro il Covid-19 anche nei cantieri temporanei o mobili, pubblici e privati. Sono i cantieri ad esempio di movimento terra, quelli stradali ma anche edili, di opere di bonifica o smontaggio e montaggio di prefabbricati, quelli per interventi di manutenzione e per la realizzazione di nuove infrastruture. Pure in questi ambienti di lavoro, fino ad oggi esclusi, si applicherà di fatto il decalogo toscano anti-contagio deciso dal presidente della Regione il 18 aprile. L’estensione entra in vigore con l’ordinanza firmata ieri sera, la numero 40.
In particolare nei cantieri temporanei o mobili sarà obbligatorio indossare la mascherina: sempre negli spazi chiusi in presenza di più persone, ma anche all’aperto se non è certo il mantenimento delle distanza di un metro e ottanta centimetri. Il datore di lavoro dovrà garantire a dipendenti e collaboratori anche spazi e informazioni per chi intenda sottoporsi volontariamente ai test sierologici di screening, utili a ricercare gli anticorpi al virus nel sangue e dunque a scoprire chi è stato contagiato. L’esame è a carico del servizio sanitario, gratuito per i lavoratori, e in caso di positività ci si dovrà poi sottoporre al tampone per determinare chi fosse ancora contagioso.
La Regione ricorda che nello spostamento da casa al posto di lavoro è fatto obbligo usare la mascherina e sono raccomandati guanti monouso protettivi o, in alternativa, la sanificazione e pulizia delle mani. Mascherina obbligatoria anche in auto, se ci sono due persone. Consigliati, dove possibili, bicicletta e mezzi elettrici. Raccomandata la pulizia frequente delle mani anche sul luogo di lavoro con acqua e sapone o soluzioni idroalcoliche.
I cantieri già aperti dovranno adeguarsi alle nuove disposizioni entro sette giorni dalla pubblicazione dell’ordinanza. I cantieri al momento non in attività, perché sospesi o non ancora avviati, dovranno invece uniformarsi alle misure adesso previste prima della loro apertura.
Per fornitori esterni che accedono al cantiere dovranno essere individuate da parte dell’impresa che esegue i lavoro procedure di ingresso, transito e uscita, indicando agli autisti, se possibile, di rimanere a bordo dei propri mezzi e individuando servizi igienici a loro dedicato, se necessario, diversi da quelli del personale dipendente. Le squadre dovranno essere organizzate in modo che durante il turno le attrezzature vengono utilizzate dalle stesse persone. Baracche e spogliatoi dovranno essere puliti con candeggina una volta al giorno, così come attrezzature e postazioni di lavoro. Anche durante la pausa pranzo dovrà essere mantenuta la distanza di un metro e ottanta centimetri. Operatori degli uffici di igiene e sicurezza delle Asl verificheranno l’applicazione, assieme agli altri organi preposti.
– scarica l’Ordinanza n. 40 RT
Ricordiamo che l’Ordinanza n. 38 è già stata trasmessa dall’Ordine scrivente con mail del 20 aprile 2020.
– scarica il Protocollo Governativo
– scarica il DPCM 26 aprile 2020
Volgiamo altresì informarti che ancora il 24 aprile 2020 tardo pomeriggio si è tenuto un incontro tra tutti gli Ordini d’Italia ed il Consiglio Nazionale Architetti PPC al fine di discutere anche tale argomento visto che tutti i protocolli ed ordinanze sembrano dare una chiara soluzione operativa e scaricare le responsabilità sugli RSPP, Coordinatori e Direttori dei Lavori; in tal incontro è stato evidenziato che sarà urgentemente reso operativo un Tavolo di Lavoro congiunto con le professioni tecniche nazionali per proporre modifiche ed adeguamenti a tali disposizioni con particolare evidenziazione che la questione del contagio da COVID 19 è una questione di Igiene e Sicurezza Pubbliche e che per tanto non deve comportare responsabilità sui professionisti o sulle modifiche ai PSC per rischio biologico ma che sono gli Enti governativi a dover mettere in atto tutti i sistemi di controllo e verifica necessari.
Sarà quindi nostra cura tenerti aggiornato.